"Bello giocare con lo stadio pieno"

“Bello giocare con lo stadio pieno”

Col passare delle ore cresce l’attesa per la partita tra Lugano e Winterthur, in programma mercoledì alle 20.30 a Cornaredo e valida per li ottavi di finale di Helvetia Coppa svizzera. Martedì a mezzogiorno i biglietti per le tribune erano esauriti mentre erano ancora disponibili poche decine di ticket per gli spalti. L’allenamento di rifinitura della squadra è avvenuto nel pomeriggio ed è stato preceduto dalla conferenza stampa del tecnico Mattia Croci-Torti. Sicuri indisponibili per il match di Coppa sono gli infortunati Facchinetti e Durrer. Le condizioni di Daprelà e Aliseda, usciti acciaccati dal match contro lo Zurigo, saranno valutate dopo l’allenamento. 

Come il Lugano di qualche anno fa

-Il Winterthur dopo la pausa per le nazionali di fine settembre ha fatto molto bene: in quattro partite non ha subito reti e nell’altra un solo gol. Voi ci siete riusciti in tre occasioni: pensi che la partita di domani sera si giocherà anche sul fattore difensivo?

“Alla fine della partita di sabato tra Lucerna e Winterthur il tecnico dei lucernesi Mario Frick ha dichiarato di non aver mai visto un avversario difendersi così bene alla Swissporarena. Dunque certamente la fase difensiva e la convinzione con cui difendono la porta è il segreto dei risultati ottenuti dal Winterthur nell’ultimo mese. Domani sicuramente sarà una delle cose difficili per noi riuscire a stanarli, ultimamente hanno questo blocco basso nel quale hanno preso convinzione. Sanno che stanno difendendo bene e che i gol li fanno sulle ripartenza dove vanno fortissimo. A volte guardandoli mi viene in mente il Lugano di qualche anno fa”.

Ci vorrà pazienza 

-Ti sembra un po’ di rivivere quello che è successo l’anno scorso con l’YB, con gli ottavi di finale giocati in casa? E’ vero che la caratura dei due avversari è diversa ma con il tutto esaurito sembra un po’ di rivivere quel momento che ha poi dato il la alla storica e felice cavalcata.

“Stamattina quando mi sono alzato ho sentito che c’era qualcosa di diverso nell’aria, nel mio stomaco c’era qualcosina, significa che iniziamo a sentirla questa partita. La verità è che per me la Coppa è qualcosa di speciale, l’ho sempre detto e cerco di trasmettere questo messaggio alla  squadra. E’ bellissimo sapere che lo stadio è pieno ma soprattutto che i biglietti sono stati venduti quasi tutti in appena tre ore. Questa è la cosa bella, vuol dire che tutti avevano fame di questa partita e domani dobbiamo essere in grado di giocare secondo le aspettative. Siamo i favoriti, l’altra volta non lo eravamo e la vittoria è stata una sorpresa, domani invece giochiamo per la seconda volta con i favori del pronostico perché già domenica scorsa dovevamo assolutamente battere lo Zurigo perché è arrivato qui da ultimo in classifica. Dunque è un’altra sfida da preparare sapendo che siamo favoriti; a livello mentale non ho dubbi perché ho visto come abbiamo preparato il match di domenica. Dovremo essere ancora una volta intelligenti e fare la partita che dobbiamo fare, sono sicuro che una delle parole chiave sarà: pazienza.”

-Proprio lì volevo arrivare, non dovrete cercare di chiuderla subito ma nemmeno andare troppo per le lunghe col rischio che subentri stanchezza e che loro, col passare dei minuti, prendano morale. Ci vorranno quindi intelligenza e pazienza.

“Sappiamo che si tratta di una partita secca nella quale anche con le sostituzioni bisogna sempre valutare al meglio le opzioni. Dobbiamo essere consapevoli che non sarà una passeggiata, anzi sarà una partita tremenda perché la fiducia che ha preso il Winterthur in queste giornate la porteranno sul campo. Sappiamo che è difficile stanarli: ieri sera ho rivisto le loro ultime tre partite. Quello che stanno facendo bene è chiudere tutti gli spazi e sarà a me e alla mia squadra trovare le soluzioni giuste per far sì che anche loro escano un po’ dalla loro trappola.”

Il peso della Coppa

-Anche in Coppa le partite cominciano a diventare importanti. Il fatto che voi siate i detentori del trofeo aggiunge peso e responsabilità maggiori?

“Evidentemente le aspettative sono più alte essendo noi campioni, non dobbiamo nasconderci. Quello che sentivo nella mia pancia stamane era più che altro dovuto al fatto che è sempre bello fare una grande partita quando lo stadio è pieno. La famosa ansia da prestazione è quella che avevo: dobbiamo fare una grande partita. L’anno scorso eravamo l’underdog contro l’YB, quest’anno invece dobbiamo essere bravi a vincere perché è quello che vogliamo ma dobbiamo farlo con armi differenti. Contro i bernesi dovevamo chiudere noi gli spazi e ripartire con palla rubata da Custodio e gol di Celar e lancio su Amoura per la seconda rete. Contro il Winterthur sarà invece una partita completamente differente, più simile a quelle che avevamo dovuto affrontare contro Thun e Xamax lo scorso anno.”

-E’ pronto il tuo Lugano per ricoprire fino in fondo questo ruolo diverso?

“I ragazzi l’hanno dimostrato domenica: sono prontissimi”

Due sfide in quattro giorni

-Il fatto di dover affrontare nel giro di quattro giorni per due volte il Winterthur cambia qualcosa nella preparazione, perché saranno comunque due sfide diverse anche come impostazione suppongo?

“Sono completamente focalizzato sulla partita di Coppa, sappiamo che è un match da dentro o fuori e dunque non pensiamo tanto alla sfida di campionato. Ma sicuramente sarà particolare analizzare e trovare le soluzioni per domenica avendo affrontato lo stesso avversario mercoledì. Loro arriveranno in campionato senza i due centrali (squalificati) mentre a noi mancherà Mahou. Bisognerà trovare qualcosa di diverso; sicuramente dopo il match di domani qualcuna delle due contendenti avrà magari voglia di provare qualcosa se la prima non è andata bene. Sarà interessante ma sono convinto di quello che ho detto venerdì scorso: la sfida con lo Zurigo dovevamo vincerla per portare energia e preparare al meglio le due partite con il Winterthur. Se vinciamo quella di mercoledì, potremo volare poi domenica.”

In porta Osigwe

-Chi gioca in porta e come sta Saipi che rischia di andare ai Mondiali?

Giocherà Osigwe. Saipi sta benissimo ma il portiere di Coppa è Sebastian e ho completa fiducia in lui. L’anno scorso a Thun e Neuchâtel ha fatto partite incredibili e non ci sono grosse problematiche. Anche quest’anno a Breitenrain l’unica parata vera l’ha fatta, vedo come si allena quotidianamente e non ho nessun dubbio. Fa parte del suo ruolo essere pronto anche per questa partita. Quanto a Saipi arriva da un’ottima prestazione, ogni tanto alterna alti e bassi, ma ci sta è giovane e speriamo possa avere più alti possibili”.

-Ma come lo vedi ci sta pensando al Qatar?

” Ci sono talmente tanti infortuni a livello di portieri che sicuramente un piccolo pensierino lo può fare. Tutti i portieri davanti a lui sono attualmente infortunati: non sono nella testa di Murat Yakin però Saipi è il portiere titolare della U21. ”

Le condizioni di Celar

-Celar come sta può scendere in campo?

“Almeno dalla panchina penso ci possa essere. Ieri abbiamo fatto un piccolo test ed è risultato positivo. Il gonfiore alla testa è sceso rispetto a sabato e spero di averlo a disposizione almeno a partita in corso perché sappiamo quanto sia importante. L’aveva già dimostrato a San Gallo quando è subentrato ma non escludo di farlo partire dall’inizio, vediamo oggi come stanno anche i compagni che hanno giocato domenica. Poi faremo le  valutazioni.”

-Restando sul giocatore sloveno: la Lega ha un suo protocollo nei casi di commozione cerebrale o tutto viene lasciato alle decisioni dei medici societari?

“FIFA, UEFA e SFL hanno non protocollo per questi casi. Sono cinque giorni di inattività solita e noi li abbiamo rispettati attraverso il nostro medico. Fino a ieri Celar aveva ancora tutti i punti di sutura e non poteva colpire la palla di testa. Oggi vediamo cosa è in grado di fare.”

Più gruppo che individualità

-Tornando al Winterthur come squadra, c’è qualche elemento al quale dedicherai maggiore attenzione? Faccio due nomi Matteo Di Giusto e Samir Ramizi.

“Sono due giocatori che nel corso della loro carriera hanno già fatto più volte male al Lugano sia Ramizi con lo Xamax sia Di Giusto con il Vaduz. Due ottimi elementi per fare il lavoro che sta facendo la squadra, bravi a ripartire, veloci e con la giusta astuzia. Di Giusto è stato il numero dieci nelle ultime due partite della nazionale U21. Se il Vaduz due anni fa ha rischiato di salvarsi è stato grazie al suo innesto. E’ un ragazzo che vede la porta e che sta facendo bene, quindi dobbiamo fare molta attenzione, lo stesso dicasi per Ramizi, giocatore che qualcosa ha sempre avuto e che quest’anno ha già realizzato gol pesanti. Ma più che focalizzarsi sui singoli, bisogna concentrarsi   su quello che stanno facendo come squadra e come gruppo. Bisogna fare i complimenti all’allenatore, non è mai facile uscire da una situazione come la loro e invece la vittoria a Sion ha ridato energia al gruppo e sono stati bravi. Arrivano a Lugano molto carichi e positivi e adesso dobbiamo essere bravi noi a cercare di spezzare le loro ali che stavano per farli volare. Anche sabato a Lucerna, dopo essere andati in vantaggio, sono riusciti a chiudersi molto bene dietro.”

Il sacrificio di Mattia

-Bottani come sta, domenica è sembrato un po’ faticare?

“Da due mesi a questa parte la società mi ha messo a disposizione un data-analyst. Leggendo la sua valutazione della partita con lo Zurigo è emerso che uno dei fattori determinanti per la nostra vittoria è stata la pressione di Bottani su Selnaes che non ha praticamente fatto giocare la sua squadra. Ho chiesto a Mattia qualcosa di diverso dal solito, invece di marcare il play l’ho messo sul centrocampista centrale ed è riuscito a farlo alla grande. Devo essere bravo anch’io a volte ad analizzare le sue prestazioni  non solo nella fase offensiva, nella quale avrebbe magari potuto essere più preciso, ma anche  nei 60′ fatti nella fase difensiva che sono stati ottimi. Da questo punto di vista il bicchiere è molto pieno, Da lui ci si aspetta solo gol e assist, speriamo che domani sia la giornata giusta”.

-Quindi dobbiamo imparare a vedere Bottani in un altro ruolo?

“No, ma le partite le si giocano in maniera differente quando affronti una difesa a tre come lo Zurigo e hai voglia di far pressare i due esterni, non fai passare i due attaccanti. Domani la partita sarà ancora una volta diversa, giocano con una difesa a quattro e sta a noi allenatori capire quale sia il meglio per avere il giocatore sempre più fresco possibile per fare male. Perché la verità è che più brillante abbiamo Mattia e più ci aiuta  a ripartire. Domenica ho chiesto a lui un sacrificio e l’ha fatto in maniera encomiabile. Poi è comprensibile che voi giornalisti vi attendiate sempre la giocata da questo tipo di giocatore, come quelle che ha fatto Renato Steffen domenica, ma sta a me al mio staff valutare quando fanno le cose richieste specie in fase difensiva che sono quelle che a volte ti permettono di giocare. Perché se non subiamo gol abbiamo più possibilità di vincere le partite”.

L’affaire Balotelli

-Ti riporto un po’ sul tema arbitri dove ti sei un po’ scottato qualche settimana fa:  cosa pensi di quello che ha detto Balotelli al di là dei modi usati e di qualche parola esagerata?

“L’ho detto settimana scorsa e l’ho ribadito ieri sera in tv che non sarei più entrato sul tema arbitri, dunque preferisco non commentare. Ho visto che stamane è uscito un video del presidente del Sion che non ho ancora guardato. Quest’anno ho già parlato troppo, lasciamo parlare gli altri, è giusto che io non alimenti più nessuna polemica”.

 

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