Sul sintetico di Thun per farci valere

Abascal: sul sintetico di Thun per farci valere

Anche l’allenamento di venerdì mattina si è svolto su uno dei terreni sintetici di Cornaredo e questo in vista della trasferta di Thun dove il Lugano sarà impegnato domenica. Proprio il terreno è uno dei segreti della formazione bernese come ha confermato Guillermo Abascal in conferenza stampa.

“Il Thun ha disputato quattro partite di campionato vincendone due, più la Coppa. Le vittorie in SL le ha ottenute sul sintetico, in casa con il Lucerna e a Neuchâtel. Sull’erba ha sempre perso. Significa che il terreno gioca una sua importanza e fa la differenza. Speriamo che non sia così domenica perché noi col lavoro e la qualità che abbiamo possiamo risolvere bene il match anche lì.  E’ importante sottolineare che loro hanno sempre subìto gol. Questo lo dobbiamo sfruttare perché nel loro modo di giocare, con ripartenze rapide e inserimenti in area di tre o quattro giocatori, dobbiamo essere bravi a difendere e a sfruttare gli spazi che lasciano liberi. In casa però, sono otto stagioni che sono in Super League, conquistano  molti punti e alla fine giungono sempre a metà classifica. Vuol dire che sono una formazione difficile da affrontare e da superare. Dobbiamo stare molto attenti in difesa e nell’approccio alla partita. I primi minuti saranno importantissimi. Non subire gol vorrebbe dire essere  a metà dell’opera”.

-Dovrete stare anche attenti alle palle ferme del Thun, sono pericolosi. Avete lavorato in questo senso?

“Si. Abbiamo subito cinque gol su palle inattive, tra rigori, punizioni laterali e calci d’angolo. Queste situazioni sono le più semplici da analizzare. Se uno sbaglia una marcatura il disastro è fatto, perdo il mio uomo e lui può colpire. E’ molto più pericoloso perdere una marcatura in area, che un pallone a 60 metri dalla porta. Non dobbiamo solo lavorare ma essere concentrati in campo per 95′. Sono situazioni limite, specie nel finale di gara e in tutto il mondo si nota quanto siano pericolose le palle ferme. Dobbiamo fare un’autocritica importante. Ora sono arrivati anche giocatori che potranno aiutarci nella gestione di questi momenti.”

-Dopo la vittoria mancata con il GC, una partita che sembrava già vinta e la vittoria di Coppa, come si ripresenta la tua squadra a livello mentale?

-“Qua cambia tutto da una settimana all’altra. Con l’inserimento di nuovi giocatori la situazione è ulteriormente evoluta. Trovare un posto da titolare diventa difficilissimo. Per ogni ruolo abbiamo due giocatori e le possibilità di ognuno di scendere in campo sono al 50%. Situazioni che si risolvono con il lavoro dal lunedì al giorno della partita. Già nell’allenamento di scarico dopo una gara bisogna mettere tutto in campo; chi dorme una settimana per svegliarsi ha bisogno dell’errore di chi scende in campo nel tuo ruolo. I giocatori ne sono consapevoli, la concorrenza interna deve essere la nostra forza”.

-Meno male che il 31 agosto, giorno di chiusura del mercato è vicino, così potrai avere un quadro definitivo.

“Va detto che il campionato non è strutturato male. Si giocano sei partite e la coppa, poi c’è una pausa, il mercato chiude e hai tempo per lavorare con la rosa definitiva. Però prima devi fare punti il prima possibile. Abbiamo perso la partita con il GC, nonostante il pareggio, due punti gettati al vento. Dobbiamo adesso provare andare a vincere a Thun.”

-Avete comunicato che Gerndt sarà indisponibile, altri giocatori non saranno a disposizione?

“Ovviamente Piccinocchi, Manicone e Kecskes. Dobbiamo valutare le condizioni  di Daprelà che ha preso una pallonata al volto stamane in allenamento. Possiamo affermare che con l’ingaggio di Maric abbiamo un elemento in più a disposizione. Rispetto alla partita di Coppa svizzera recuperiamo Abedini, che era squalificato e Vecsei che in settimana aveva preso un colpo ad un piede. Siamo quasi al completo.”

-Negli ultimi giorni di mercato c’è parecchia animazione e fioccano le voci. Per quanto riguarda l’attaccante il presidente Renzetti ha confermato che Ceesay non si muove. Noi della RSI abbiamo appena mandato in onda un’intervista a Francesco Margiotta che ha detto che ci sono contatti con il Lugano. Uscirà quindi eventualmente Gerndt?

“La cosa più importante è il fatto che Ceesay rimanga con noi. Il presidente lo sa, io ho sempre avuto fiducia nel giocatore del Gambia sia quando l’ho allenato a Chiasso sia ora a Lugano. Una fiducia che è stata ripagata se è vero che adesso Assan interessa ad altre squadre. Sono contento, è più di un anno che lavoro con lui ed è un ragazzo che ha la fame e l’ambizione giuste per andare lontano. In questo momento è un passo più avanti degli altri soprattutto in attacco. Margiotta è un elemento che ha fatto molto bene a Losanna; le sue caratteristiche sono molto diverse rispetto a quelle di tutti gli attaccanti che abbiamo attualmente in rosa. E’ un giocatore che in Challenge League non può crescere e se esiste l’opportunità di fargli vestire la maglia bianconera sarebbe bello e importante. In questo momento comunque c’è Janko che, l’ho dimostrato la scorsa stagione quando sono arrivato, è un giocatore sul quale conto e in cui ho fiducia. A volte è vero che cambia la dinamica di gioco perché negli ultimi metri dobbiamo adattarci alle sue caratteristiche, ma è forte ed è un leader nello spogliatoio. A proposito delle sue presenze, dello stato fisico, se gioca o non gioca, la forma che ha, io mi fido tantissimo di lui. Esiste tra noi un buon dialogo e penso che sia un giocatore importante che potrà darci molto. Si era criticato Ceesay perché non segnava e adesso guardate, ha fatto 4 gol in due partite. Vuol dire che quello che si dice fuori del campo ha poca importanza, anzi non conta niente,  ciò che conta è quanto succede in campo. Poi i giocatori possono fare un match buono e un altro no, evidentemente chi ha maggior continuità sarà avvantaggiato nelle mie valutazioni. Anche il momento di astinenza dal gol di Junior può essere delicato, ma prima o poi tornerà a segnare si rialzerà da questa situazione. Nel reparto offensivo abbiamo recuperato anche Bottani. Se poi arriva un altro con caratteristiche diverse sia il benvenuto”.

-Da questa rotazione sarebbe escluso Gerndt che in queste prime partite ha un po’ deluso.

“Ha fatto due partite da esterno e due da punta centrale. E’ un giocatore che assomiglia nel gioco a Bottani quando fa il “falso nove”. Viene in appoggio al  centrocampo, si gira, ti fa giocare. La concorrenza in attacco è altissima. Se poi hai un attaccante che ha fiducia e sta segnando come Ceesay c’è poco da dire. Non posso prevedere il futuro. Gerndt a Thun non ci sarà poi vedremo.”

-Hai sempre detto “faccio con gli elementi che ho a disposizione” quando non ve avevi tantissimi: oggi la situazione è diversa, sei più soddisfatto della tua rosa?

“Certamente. Non ho mai perso la fiducia nel lavoro della società per alzare il livello della rosa e per aumentare le possibilità di questa squadra. Sono contento, ci sono giocatori che  avevamo già individuato insieme prima che iniziasse il mercato e che ora sono arrivati. E’ una buona notizia, significa che chi opera sul mercato lavora bene e che il livello della rosa si è alzato, questa è la circostanza più importante”.

-Che idea che ti sei fatto del campionato: dove può arrivare il Lugano secondo te?

“Domanda semplicissima. Il Lugano deve pensare a Thun. Punto. Deve provare a ottenere la seconda vittoria di questo campionato. E poi concentrarsi sulla partita successiva. Nessuno di noi deve pensare più in là. Né fare calcoli né altro. L’unico obiettivo è domenica,  una partita contro una delle squadre più scomode del campionato e che dobbiamo vincere per rinforzare la nostra mentalità e dare un suggello alla qualità del nostro gioco. Siamo stati superiore in tutto contro il Grasshopper ma abbiamo pareggiato. Non deve succedere un’altra volta. “

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