Tami e Piccinocchi: qui per onorare l'EL

Tami e Piccinocchi: qui per onorare l’EL

Grande interesse nei mass media rumeni per la partita tra lo Steaua e il Lugano che verrà giocata giovedì sera nel magnifico stadio di Bucarest. Mercoledì all’arrivo dei bianconeri all’aeroporto della capitale rumena erano diverse le troupe televisive presenti. Molti giornalisti anche alla conferenza stampa organizzata dall’Uefa nell’impianto prima dell’inizio dell’allenamento del Lugano. Erano presenti il tecnico Pierluigi Tami e il giocatore Mario Piccinocchi.

-La prima domanda rivolta all’allenatore è stata quanto è importante per il Lugano questa partita e perché?

“Per noi la gara non conta molto in quanto con qualsiasi risultato la qualificazione non sarebbe più possibile. Però un match di Europa League va onorato. Vogliamo terminare bene la competizione, chiudere in modo positivo quella che è stata un’avventura per una squadra che era alla sua prima apparizione nel calcio internazionale. Vogliamo terminare bene”.

-A Mario Piccinocchi è stato chiesto se giocare in uno stadio da 56’000 persone costituisce di per sé una motivazione?

“Sicuramente, questo è uno stadio incredibile. Ma al di là di ciò vogliamo vivere fino in fondo una competizione importante che ci siamo guadagnati con merito lo scorso anno e andare fino in fondo”.

-Mister Tami avrete tre sicuri assenti che di solito sono titolari, Sulmoni, Gerndt e Ledesma. Come mai?

“In campionato all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà e adesso che ci stiamo riprendendo arriva uno scontro diretto molto importante, quello con il Losanna in programma domenica a Cornaredo. Alcuni elementi soffrono il fatto di dover giocare ogni 3 giorni e ho preferito tenerli precauzionalmente a riposo. Abbiamo comunque giovani interessanti che potranno disimpegnarsi con onore in questa gara”.

-Come vi approcciate a questa partita contro una squadra che vuole arrivare prima nel girone?

“Contri i rumeni nel match giocato a Lucerna abbiamo disputato un bel primo tempo: vincevamo 1-0 e avremmo anche potuto raddoppiare. Oggi se non possiamo giocarci il passaggio del turno è perché nella ripresa la squadra rumena ha messo in mostra la sua maggior esperienza e in dieci minuti ha girato la partita. La posta in palio ora per lo Steaua è alta e in casa deve assolutamente vincere, ovvio che sia favorito ma noi non partiamo battuti.”

-Quindi volete dimostrare di non essere inferiori ai rumeni?

“Non vogliamo dimostrare nulla ma confermare che il Lugano questa Europa League se l’è giocata contro tutti. Col Beer Sheva, dopo la sconfitta in Israele, ci siamo riscattati in Svizzera. Con il Pilsen ci siamo imposti ancora in casa e con lo Steaua siamo andati vicini al successo. Nessuna di queste tre squadre ci ha dominato. Abbiamo dimostrato di poterci stare in questo calcio che conta. Ovviamente i risultati, le reti fatte e subite alla fine determinano chi passa il girone. Sono comunque contento per quanto i ragazzi hanno fatto”.

-Piccinocchi c’è stato qualche giocatore dello Steaua che ti ha impressionato?

“Io non ho giocato la gara di andata. Conoscevo comunque già Alibec che è uno dei più forti, ma tutta la squadra ha bene impressionato. Inoltre hanno molta esperienza e questo conta.”

-Signor Tami: pensa che la qualificazione di Steaua e Pilsen sia meritata?

“Lo dicono i punti fatti; il campo ha sempre ragione. Noi non abbiamo ancora giocato in Romania ma in Cechia ho visto un Pilsen che mi ha impressionato. Credo che passino le due squadre più esperte e forti fisicamente e che ciò sia meritato”.

-Il freddo di domani sera (si giocherà alle 22 locali) può essere un problema per voi?

“Non siamo abituati a queste temperature e sarà anche questa un’esperienza. L’Europa League ci ha già fatto vivere emozioni forti e siamo cresciuti anche per questo. Comunque col Beer Sheva a Lucerna abbiamo giocato alle 21 e non faceva certamente caldo. Penso che il freddo non sia un problema”.

-Conosce qualcosa del calcio rumeno?

E’ la seconda volta che vengo a giocare a Bucarest, la prima è stata nel 1990. Nelle ultime due stagioni che ho passato alla guida del Grasshopper avevo un assistente d’origine rumena Zoltan Kadar è lui che mi ha spiegato meglio la Romania. Anche se avevo già incontrato nella mia carriera diversi validi giocatori del vostro paese.”

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