Manzo: sono sereno e molto carico

Conferenza stampa di Andrea Manzo prima di Lugano-Grasshopper. Erano tre settimane che il mister non parlava per via della nota squalifica. E le prime domande hanno riguardato le sensazioni e lo stato d’animo dell’allenatore posto di fronte anche a critiche e ultimatum.

“Ieri sera abbiamo fatto una cena con i ragazzi e i sostenitori. E’ stata una bella serata. Personalmente sto bene, sono sereno come sempre e consapevole che nel calcio i risultati sono fondamentali; in alcuni momenti c’entra poco il lavoro che c’è dietro. Come il presidente ha sempre detto: domenica tira la linea, io accetto tutto come ho sempre fatto. Manzo uomo in questo momento è carico perché ritorna in panchina e va a Zurigo per far la partita con la squadra. A me interessa che il Lugano faccia il giro di boa con il maggior numero di punti possibile.”

-A livello di ipotesi il Lugano potrebbe girare anche con un discreto vantaggio sull’ultima. Se lo si fosse detto a inizio campionato tutti avrebbero firmato. Rischiare di vedersi licenziato con un +5 è paradossale per te?

“Il calcio non ha niente di vero. Tutto è vero e tutto è il contrario. Dico solo che lavoro, penso positivo e ad andare avanti con la mia filosofia, poi se sarà presa in considerazione questa ipotesi o altre non dipende da me. Fin da giugno il mio interim c’è sempre stato. E’ il nostro ruolo ad essere a interim ne sono sempre stato consapevole, anche se a volte ti puoi incavolare però devi girar pagina, guardare al domani e non al passato”.

-Sulla pelle senti se una donna sta per lasciarti. Cosa provi in questo momento?

“Non scrivetelo ma un manzo senza corna lo avete mai visto? Scherzi a parte credo che ci siano state anche situazioni nelle quali i rapporti tra una coppia possano ritornare sereni ragionando e parlando in modo normale. C’è sempre un equilibrio alla base di tutto”

-Le critiche per le nove partite senza vittorie le condividi?

“E’ un dato oggettivo. Poi bisogna capire i perché e i percome, lascio a voi vedere quello che c’è stato. Non mi va di parlarne perché sarei poco corretto nei confronti dello spogliatoio.”

-Quante colpe ti dai del momento?

“Prendiamo quello che mi attribuiscono non è un problema. In questo momento personalmente non ho valutato quanta responsabilità ho. Oggi me lo date come compito, domani forse vi darò la percentuale.”

-Per chi l’ha seguito dalla tribuna il primo tempo della partita con il Thun ha avuto un giudizio unanime: confusione in campo. E’ forse questa la critica maggiore in questo momento?

“E allora delle domeniche precedenti che dovremmo dire? Su 18 partite ci può stare un tempo di confusione. Ho visto anche la Juventus in confusione con il Genoa. Ci sta che dei ragazzi possano avere un attimo di confusione nella testa, non so i motivi. La partita era stata preparata come le altre. Poi probabilmente quando devi vincere per forza il pallone pesa qualcosa in più. E infatti ho detto che capisco anche il pubblico che ha fatto fischi di paura, l’ho avuta anche io nel gabbiotto dove seguivo il match. La squadra è giovane e non tutti hanno grande esperienza di Super League per cui va aiutata. A fine partita le critiche e tutto il corollario ci possono anche stare. Secondo me col Thun c’è stata tensione e paura, la consapevolezza di dover far risultato, specie sui giocatori giovani può creare difficoltà a livello di impostazione ed è stato palese nel primo tempo. Poi con l’entrata di Ceesay abbiamo cercato la profondità che ci era mancata nei primi 45′ e dal momento in cui siamo rimasti in dieci, paradossalmente, abbiamo fatto meglio. Secondo me i ragazzi hanno dimostrato di avere un grande cuore e unione, tutti conto stesso intento. Subire gol al 90′ poteva risultare devastante.”

-Paradossalmente senza i punti persi all’ultimo minuto la tua posizione sarebbe più solida. Il presidente non avrebbe mai potuto giustificare con i risultati il tuo eventuale allontanamento?

“I se e i ma abbondano sulla bocca degli stolti. Non abbiamo controprove. Sicuramente in quei momenti abbiamo subito decisioni che ci hanno sfavorito sul piano dei risultati con conseguenze nelle partite successive. Da Basilea le cose sono peggiorate sul piano della lucidità, vale anche per me che mi sono fatto mandar fuori col San Gallo, altra partita nella quale le decisioni arbitrali non ci hanno favorito. Abbiamo tutti un po’ di responsabilità.”

-Lì sono cominciate le critiche di Renzetti alla panchina: non è da serie A come comportamento, te ne sei reso conto?

“Abbiamo fatto tutti degli errori, non posso dare torto a certe critiche, forse un comportamento diverso…ma come ho detto anche prima le controprove non le abbiamo. Dovremo essere più pacati di fronte a certe decisioni arbitrali.”

-Forse avete avuto troppa pressione dal presidente e non l’avete saputa gestire?

“Non credo che dipenda da questo. E’ il nostro carattere, siamo abbastanza sanguini,  in panchina delle volte  abbiamo forti reazioni emotive. Non ho mai pensato che le critiche ci possano aver condizionato. Siamo concordi che non è un bel comportamento però nello stesso tempo ai ragazzi dai una carica che sul campo si vede. Abbiamo recuperato delle partite e messo in difficoltà squadre come il Basilea dopo che eravamo andati sotto. Probabilmente il nostro modo di enfatizzare il tutto, carica la squadra.”

-Domenica andate a giocare contro una squadra forte a centrocampo e davanti ma anch’essa giovane. Il Thun ha il derby con l’YB lanciassimo, tra Losanna e Vaduz non possono vincere tutte e due. Il pallone è rotondo ma il terreno è rettangolare e ci sono ancora 18 partite da giocare, si può ragionare sul fatto che potete finire in posizione di classifica ragionevole qualunque sia il risultato di Zurigo.

“Sono consapevole che la squadra si muove  in base al mio modo di pensare calcio. Ditelo voi: a me sembra che abbia un’identità. Ci sono tanti fattori e tutto verrà valutato. Fate voi l’analisi generale, cosa volete che risponda?. Sono convinto di aver fatto un buon lavoro: ho visto dei ragazzi crescere. A loro ho dato qualcosa calcisticamente parlando, per quanto riguarda l’aspetto umano sono cose personali: non devo spiegare a nessuno cosa, come  e quando. La squadra anche domenica ha provato dei movimenti, pur nella difficoltà psicologica nella quale si è trovata. E’ un gruppo che corre e abbiamo recuperato in dieci la partita con il Thun, sempre in dieci abbiamo sfiorato il 2-2 a Vaduz, poi sfido chiunque a non scoraggiarsi specie se sei giovane.”

-C’è una critica fatta dal presidente che avrebbe voluto vedere più allenamenti doppi, far venire i giocatori alle 8.30 a far colazione come il Basilea e via dicendo. Come diceva Zeman sono ragazzini che hanno bisogno di regime militare. Tornando indietro faresti una programmazione diversa?

“Il presidente non ha detto una cosa sbagliata: ci siamo adeguati, ultimamente lo stiamo facendo. E’ su queste cose che è giusto costruire, su questo tipo di osservazioni sono pronto a discutere e adeguarmi. Si possono commettere anche errori.”

-I giocatori ti hanno un po’ tradito: uno che prende rosso dopo 3′ che è in campo non ha la mentalità giusta.

“Non credo che questi fatti dipendano dal numero di allenamenti. In questa trappola ci è caduto anche un giocatore esperto come Sulmoni. Non sto difendendo Ceesay o Aguirre o sparando su Sulmoni. Ci sono a volte circostanze nelle quali si commettono degli errori. E’ come quando prendi gol lasciando un uomo da solo. Si vince da squadra e si perde da squadra. Ci sono episodi che si potevano evitare ma i “se” e i “ma” a bocce ferme sono troppo facili.”

-Fa specie vivere Grasshopper-Lugano come se fosse lo spareggio salvezza di fine maggio o dentro o fuori. La stai vivendo così?

“No, la vivo come le altre partite. Sono stati tutti spareggi. Ho giocate tutte le partite per vincere. Poi un palo interno e la palla entra o un’altra esce e questo ti cambia la vita calcistica. L’ho provato da giocatore e da allenatore, so cosa vuol dire. Ma ripeto sono sereno, lo sono sempre stato e lo sarò domenica.”

-Sei sempre stato molto cauto di fronte alle critiche del presidente. Forse questo ti ha messo in una posizione di debolezza, con aumento delle critiche anche sul personale?

“Che io ricordi lo ha fatto anche con gli altri. Non è una questione di Manzo o di chi lo ha preceduto. E’ il suo carattere, lo sapete voi, lo so io. Sappiamo -e lo ha detto anche lui in alcune interviste- che in certi momenti a caldo è preso da come è andata la partita, poi a bocce ferme è più razionale e con critiche costruttive. Se ha fatto queste esternazioni, le avrà pensate e non posso certo io andare a dirgli che non doveva fare queste affermazioni. Vado avanti per far bene. Se vuol cambiare idea poi la cambia.”

-Renzetti in una serata pubblica ha promesso che la squadra verrà rinforzata: ti ha chiesto qualcosa in merito?

“Credo che aspetti domenica poi farà la sua valutazione. Se lo ha detto alla platea queste cose è di buon auspicio.”

-Ti sei reso conto, anche quando difendevi la rosa nel suo insieme, che quando mancano quei tre o quattro titolari (vedi Sabbatini) i risultati vengono meno. Forse le secondo linee non sono così forti come si pensava o anche tu credevi?

“Sono ottimi giocatori sia quelli che inizialmente sono stati titolari sia gli altri. Nel momento in cui si dovrà parlare di dove ritoccare si guarderà il dettaglio. Oggi come oggi ho a disposizione una rosa che secondo me ha delle qualità. Purtroppo sono venuti a mancare contemporaneamente Sabbatini e Piccinocchi che sono molto abili a svolgere un certo tipo di ruolo, mentre gli altri centrocampisti hanno caratteristiche diverse e altrettanto utili (Mariani ad esempio si inserisce e segna gol importanti). Ognuno di loro ha qualità: devo sfruttarle al meglio. Per me i giocatori che ho vanno bene, l’ho sempre detto.”

-Esiste un amuleto   come eri tu nel Milan per Liedholm?

“E’ vero che mi metteva spesso in ruoli non miei. E’ difficile trovare un giocatore oggi che si adatti in più ruoli, non perché il calcio sia cambiato, ma a volte interpretare altre posizioni non é facile. Mariani è bravo e duttile, si adopera su tutto il fronte offensivo. Oggi il giocatore lavora più sul suo specifico e sul collettivo fin dai settori giovanili. Meno sulla tattica individuale.”

-Qual è il punto dell’infermeria?

” Oltre a Sabbatini e Culina anche Rossetti non ce la farà al 99%.  Ceesay e Aguirre sono squalificati. Non so che squadra manderò in campo. Non ho ancora scelto.”

-Come vedi gli avversari di domenica?

“Il Grasshopper ha quattro o cinque giocatori che hanno più esperienza di quelli che in questo momento ho a disposizione io. E’ un’ottima squadra che gioca un buon calcio con  elementi  che possono risolvere la partita in ogni momento.”

 

 

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